Incontro dei Presidenti delle Conferenze episcopali: per WE ARE CHURCH è l’ultima possibilità per i responsabili della Chiesa di correggere i gravi errori per quanto riguarda gli abusi sui minori
In occasione dell'incontro dal 21 al 24 febbraio 2019 al quale Papa Francesco ha invitato i leader di tutte le conferenze episcopali nel mondo, We Are Church International sottolinea la necessità che il Vaticano decida iniziative concrete e chiare che diano la priorità ai problemi delle vittime di abusi sessuali da parte del clero sulla preoccupazione di proteggere l’istituzione.
"Questo vertice è l'ultima opportunità per i leader della Chiesa cattolici di dimostrare al mondo e, soprattutto, alle vittime degli abusi di prendere sul serio la questione e di essere pronti a intraprendere una vera riforma", ha dichiarato Colm Holmes di Dublino, Irlanda, presidente di We Are Church International. "Le persone che hanno subito abusi per mano di sacerdoti e che hanno visto i loro violentatori protetti dai responsabili della chiesa hanno chiesto giustizia da decenni e sono stati ignorate. È ora che le loro sofferenze e le loro richieste abbiano la priorità nella Chiesa”.
We Are Church International appoggia gli obiettivi di questo summit proposti da Marie Collins, che è sopravvissuta all'abuso sessuale, che è avvocato da lunga data ed ex membro del Pontificio Consiglio per la protezione dei minori. Questi obiettivi sono:
1) Concordare su una chiara definizione di ciò che si intende per abuso sessuale di un minore;
2) Concordare su una definizione chiara del termine "tolleranza zero";
3) Aggiornare il diritto canonico su questi termini e definizioni;
4) La legge canonica sugli abusi di adulti vulnerabili deve essere del tutto distinta da quella che riguarda l'abuso su minori;
5) Dovrebbero essere concordate misure universali di protezione e una politica di intervento trasparente per trattare secondo giustizia ogni segnalazione di abuso;
6) Il Papa dovrebbe emettere un documento in cui definire in modo inequivocabile il procedimento sulla base del quale viene dichiarata la responsabilità dei vescovi;
7) Il Papa deve in questo incontro indicare quali sono i vescovi colpevoli, dettagliando quale abuso è stato compiuto e rendere nota la punizione inflitta.
"Siamo una Chiesa universale, e abbiamo bisogno di una unica ed efficace politica per proteggere i bambini e fare fronte agli abusi sessuali sui minori quando è necessario", ha detto Holmes. "Non dovrebbe esserci differenza se un bambino che subisce violenza viva in Europa, o in Africa, o in Asia, o in Sud America, o in Australia o in Nord America. Il crimine è lo stesso, e il colpevole deve affrontare le stesse conseguenze. "
Holmes ha concluso: "Ogni leader della chiesa che ha nascosto le azioni di un violentatore e non è riuscito a proteggere i bambini e le loro famiglie, deve essere privato del suo ruolo. I membri di We Are Church International seguiranno attentamente ciò che avverrà in questo incontro insieme ai cattolici di tutto il mondo. Diciamo con chiarezza che il momento per iniziative concrete e per definire politiche generali è questo. La vera credibilità della nostra Chiesa è in gioco. Solo facendo la cosa giusta ora ci sarà qualche possibilità per il Vaticano e i responsabili della Chiesa di iniziare a ridare credibilità alla Chiesa ".
Roma, 1 febbraio 2019 We Are Church International
1 February 2019. In advance of the 21-24 February 2019 meeting Pope Francis has called with leaders of all of the national bishops’ conferences from around the world, We Are Church International stresses the need for the Vatican to take decisive, consistent, and clear action that prioritizes the needs of clerical sexual abuse victims over protection of the institution.
On the specific case of Pope Paul VI, WAC and EN believe that his early work advocating for peace, increasing globalization, expanding interfaith collaboration, making liturgy more engaging of the laity, and raising up the voices of members of the church in Latin America must be balanced with the centralization of Vatican power, the damage done to the church by his promulgation of Humanae Vitae, and his insistence on obedience to ecclesial authority. It will take more time, we believe, for the church to understand whether his papacy advanced the Gospel agenda in our church and our world. In addition, the church must be able to consider archival records and testimonials that address his personal characteristics and determine if he truly embodies the qualities that deserve to be honored by the bestowal of sainthood.