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IMWAC: informe para la prensa sobre el abuso en la iglesia chilena

IMWAC: PUBLICACIÓN 26/03/15

El Movimiento Internacional Somos Iglesia quiere apoyar completamente el llamamiento de la Irlandesa Marie Collins que se deba destituir al Obispo Juan Barros de Chile.

La misma Marie Collins es sobreviviente del abuso sexual clerical y en el aňo 2014 el Papa Francisco la nombró a la Comisión Vaticano cargada con la protección de los niňos.

Creemos que el Papa Francisco debiera despedir inmediatamente al Obispo Juan Barros.

Este nuevo obispo fue denunciado de haber protegido al sacerdote pederasta más conocido de Chile, Fernando Karadima.

Hace cuatro aňos,  a éste ultimo el Vaticano le declaró culpable del abuso continuo de adolescentes y proibió que celebrara la Misa en público.

Uno de sus víctimas prestó declaración que el Obispo recientemente nombrado vio a Karadima que le abusaba.

El Obispo Barros ha dicho que no sabía nada de eso. “Nunca imaginé los graves delitos cometidos por ese sacerdote. Nunca aprobé ni participé en esos actos deshonestos” dijo.

La jerarquía chilena ha apoyado publicamente el nombramiento del Papa.

Sin embargo, 30 de los sacerdotes y diáconos del nuevo Obispo, el  provinciale de una ordén, y 51 miembros del parlamento chileno han hecho un llamamiento a Juan Barros que se despida.

 

IMWAC Press Statement: Chilean Church Abuse

[Spanish]

The International Movement We Are Church fully support Ireland’s Marie Collins’s call for Bishop Juan Barros of Chile to be removed from his office as Bishop.

Marie Collins is herself a survivor of clerical sex abuse and Pope Francis in 2014 appointed her to the Vatican Commission for Protecting Children from Clerical Abuse.

We believe that Pope Francis should move immediately to suspend Bishop Juan Barros .

The new bishop is accused of  protecting Chile's most notorious paedophile priest Fernando Karadima.

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IMWAC Council meets as a family in Vienna - 13 to 15 March 2015

At this year's IMWAC-Council meeting member groups confirmed their support for Pope Francis’ goals for reformation in the spirit of the Second Vatican Council and encouraged the bishops to increase their backing.

Key issues were the Family Synod and Council 50 meeting in Rome November 2015.

The delegates decided on three priorities that IMWAC believes should be adopted by the Family Synod:

  • An open and sensitive handling of those who have remarried, and Catholics in families that don´t follow the narrow standards of the Roman Catholic teaching.
  • Respectful and non-discriminatory acceptance of lesbian, gay, bisexual and transgender people,
  • A fundamentally new understanding of sexuality and major events in human life to guide the development of the Church's moral teaching and pastoral practice. 
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Can. 1024 A baptized male alone receives sacred ordination validly

A reflection by Luis Gutierez

 

El canon 1024 oscurece la misericordia divina, no es un dogma de fe
Canone 1024 oscura misericordia divina, non è un dogma della fede
Canon 1024 obscures divine mercy, is not a dogma of the faith
Canon 1024 obscurece a misericórdia divina, não é um dogma da fé
Canon 1024 obscurcit la miséricorde divine, ne est pas un dogme de la foi
Canon 1024 zaciemnia boskie milosierdzie, nie jest dogmatem wiary

Regina apostolorum, ora pro nobis

Pax Christi,
Luis

DUE ANNI DI PAPA FRANCESCO - Cambiamenti epocali nella Chiesa cattolica romana?

 

    Quando, al suo primo incontro da vescovo di Roma con i rappresentanti dei media,  Jorge Mario Bergoglio, eletto il 13 marzo 2013, affermò «Ah, come vorrei una Chiesa povera, e per i poveri», egli stabilì un collegamento con la visione espressa da Giovanni XXIII all’inizio del Concilio Vaticano II (1962-65). Una visione che era sopravissuta nella Chiesa latino-americana, ma che molti martiri dovettero pagare con la loro vita, come accadde all’arcivescovo di San Salvador, Oscar Romero, che fu assassinato sull’altare il 24 marzo 1980, e il cui processo di beatificazione è stato avviato a conclusione da papa Francesco.

    Dopo le dimissioni di Benedetto XVI, Francesco ora porta avanti il rinnovamento in molti campi. E’ un fondamentale cambiamento culturale che cerca di attuare oggi ciò che il Concilio Vaticano II prospettò cinquant’anni fa, a proposito delle riforme intra-ecclesiali, la partecipazione dei fedeli, l’apertura al mondo, l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. Questo cambiamento culturale comporterà anche un cambiamento di strutture. Per questo, tuttavia, il popolo della Chiesa e le scienze teologiche debbono essere più attivamente coinvolte dai vescovi in una partecipazione che deve crescere sempre di più.

   Noi chiediamo che il papa reintegri quei laici, teologi, donne e uomini  ingiustamente rimossi, negli ultimi anni, per il loro impegno nella Chiesa. Nel contempo, noi chiediamo un dialogo diretto e stabile con il papa per esprimergli le nostre preoccupazioni e le nostre opinioni riguardo ai problemi che sfidano la nostra Chiesa.

    Invece di prendere decisioni «dall’alto», Francesco innesca processi di partecipazione e volutamente sceglie la «via sinodale», come nel caso del doppio Sinodo sulla famiglia del 2014 e 2015. Questo cambiamento da un modo di decidere solitario ad uno interattivo appare strano a molti, nella Chiesa cattolica, eppure corrisponde all’orientamento del Concilio Vaticano II. La lista dei nuovi cardinali scelti da diverse parti del mondo nel febbraio 2015 mostra che le diversità nel mondo sono favorite. La decentralizzazione delle strutture della Chiesa deve continuare. I cardinali ed i vescovi, specialmente quelli implicati nella riforma dela Curia, hanno una grande responsabilità per far sì che l’avvio delle riforme avviato da Francesco abbia successo.

     Ma la forza della resistenza ad ogni tipo di riforma all’interno dello stesso Vaticano è dimostrata dal fatto che papa Francesco è stato spinto a rivolgere aspre critiche alla Curia romana in occasione degli auguri natalizi del 2014. Questo sferzante allarme era diretto non solo ai più eminenti membri della Curia, ma anche ai cardinali e vescovi della Chiesa universale che ancora mostrano di sostenere così poco le prospettive di Francesco.

     Comunque, fin dall’inizio Francesco ha avuto un grande appoggio dalla gente, come dimostrano i sondaggi. Nel dicembre 2014 lo statunitense Pew Research Centre ha reso noto numeri impressionanti. Un’inchiesta in 43 paesi mostra un alto livello in favore di papa Francesco, con una media del 60%. Particolarmente alta è stata la percentuale di persone favorevoli a lui in Europa (84%), Stati Uniti d’America (78%) ed America latina (72%).

          International Movement We are Church – 11 marzo 2015