Christus Vivit : tante cose belle ma senza indicazioni operative. Il Sinodo aveva fatto meglio.
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L’Esortazione Apostolica Postsinodale Christus Vivit è di faticosa lettura. La sua lunghezza, 299 paragrafi, non solo rende difficile al cristiano “di base” (e tanto più al giovane abituato alla comunicazione immediata degli smartphones) l’accesso al suo messaggio ma non permette di identificare facilmente i suoi passaggi centrali. Alcune parti trattano tematiche generali che hanno riferimento solo indiretto a problematiche tipicamente giovanili. Bisogna poi tenere presente che questo documento si ispira a un Sinodo la cui composizione, soprattutto su una tematica di questo genere, abbiamo severamente criticato. Esso era composto da prelati anziani, maschi e celibi insieme a pochi giovani esterni e a poche donne con lo status di chi non poteva votare. L’argomento poi era costituito da una categoria molto sociologica, quella dei giovani appunto, distribuita sulla generalità dell’umanità e che dava occasione e pretesto per parlare di tutto, da problematiche di tipo psicologico o sociale, a questioni più direttamente di Chiesa, fino alle linee di tendenza della convivenza umana verso il futuro.