We Are Church International (WAC-I) e la Rete europea Church on the Move (EN) sperano che Papa Francesco prosegua il processo di riforma della Chiesa cattolica .
L'elezione del primo Papa sudamericano, che iniziò il suo papato chiedendo a tutti di pregare per lui, suscitò grandi speranze in molti cattolici, specialmente in quelli che erano stati frustrati dall’abbandono nella Chiesa della linea del Concilio Vaticano II, in cui essi avevano visto l’indicazione di una maggiore fedeltà al Vangelo e di una maggiore possibilità di evangelizzazione tenendo conto dei segni dei tempi. .
WAC-I e EN lodano Francis perché propone un modello di vita in solidarietà con i poveri, incoraggiando il dialogo all'interno e all'esterno della Chiesa, tentando di frenare l'abuso della ricchezza e del potere nella Chiesa e parlando in modo comprensibile a tutti. Tuttavia, molte delle sue riforme sono contrastate da funzionari della Chiesa nominati dai precedenti Papi, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. WAC-I e EN invitano i Cardinali, i vescovi e tutti i cattolici a condividere la visione di Francesco di una Chiesa che, nella sua gestione, serva il Popolo di Dio e il mondo.
WAC-I e EN si congratulano con Papa Francesco per la sua strenua difesa dei profughi e dei migranti, per il suo forte impegno per la pace fondata sulla giustizia nel mondo, per la sua proposta di usare la nonviolenza in ogni conflitto, per la sua presenza visibile tra le comunità emarginate, per la semplicità nella sua vita personale. Condividono pienamente il messaggio contenuto nella sua enciclica Laudato Si. Riconoscono il suo coraggio nel castigare e declassare vescovi e cardinali che ostentano ricchezza e nel proporre a chi guida la Chiesa un approccio pastorale e non burocratico nel ministero.
Apprezzano che il Papa si sia concentrato sulle aree emarginate del mondo nella nomina di nuovi Cardinali e abbia deciso di valutare come prioritarie le capacità pastorali nella designazione dei nuovi vescovi. Sostengono i tentativi del Papa di aprire il dialogo su questioni importanti per le famiglie e per i giovani e di invitare esponenti della chiesa nella preparazione dei Sinodi. WAC International and EN condividono gli sforzi di Papa Francesco per maggiore trasparenza in materia finanziaria. Condividono il suo impegno nel dialogo con le altre chiese cristiane e con le altre fedi religiose.
I due movimenti WE Are Church e EN hanno anche espresso una profonda delusione per la mancanza di cambiamenti sostanziali in alcuni settori della politica e della dottrina della Chiesa, e per l’opposizione che i tentativi di riforma del Papa hanno incontrato all'interno della Curia. Essi fanno presente che il Popolo di Dio rimane escluso dal processo decisionale a tutti i livelli nella Chiesa mentre Papa Francesco chiede che il dialogo sia praticato a tutti i livelli. Hanno anche fatto presente che non c'è stato alcun cambiamento significativo per quanto riguarda la condizione di disuguaglianza delle donne nella Chiesa, nonostante la nomina di una commissione di studio per esaminare la questione dell’ammissione delle donne al diaconato. Il Papa ha mantenuto l'enfasi della Chiesa sulla complementarità che prescrive ruoli per donne e uomini basati sul sesso e sul riconoscimento del matrimonio come incontro permanente e esclusivo di un uomo e una donna aperto alla procreazione e alla crescita dei figli. Ciò significa che le persone divorziate, risposate, conviventi, oppure LGBTI , coloro che usano i contraccettivi, coloro che costituiscono famiglie mediante tecnologie di riproduzione assistita o hanno aborti sono spesso esclusi dalla piena partecipazione alla vita della chiesa.
Il Papa ha nominato una commissione per affrontare la questione dei preti pedofili nella Chiesa, ma l'opposizione al suo lavoro tra i membri della Curia ha determinato la sua incapacità di portare a termine la sua missione. Un membro combattivo e sopravvissuto agli abusi si è dimesso in segno di protesta, l'autorità della Commissione è stata lasciata decadere e, una volta rinominata , si è trovata con membri che molti ritengono più deboli e meno propensi a sfidare la leadership della Chiesa.
La Chiesa dovrebbe rinunciare alle procedure di condanna e di scomunica e mostrare più rispetto per il pluralismo, specialmente in teologia. L'unità dei cristiani rimane bloccata dalla nostra Chiesa che rifiuta di accettare la comunione condivisa con membri delle altre chiese. WAC-I e EN affermano anche che, nonostante diversi inviti, il Papa ha mancato di incontrare i leader delle reti di riforma e di rinnovamento presenti nella Chiesa per affrontare questioni di interesse comune.
We Are Church e le rete europea Church on the Move chiedono a Papa Francesco di continuare nel suo impegno per le riforme generali necessarie per liberare la Chiesa cattolica da una struttura gerarchica troppo rigida, per coinvolgere maggiormente i laici e specialmente le donne nella comunità cristiana e perché la Chiesa viva veramente il Vangelo di Gesù in un mondo denso di conflitti e di cambiamenti. Preghiamo che questo quinto anniversario segni un momento di rinnovamento radicale per la nostra Chiesa.
Contatto: Marianne Duddy-Burke, USA,
Contatto : Raquel Mallavibarrena, Spagna ,